La vera funzione dell’urbanistica secondo la recente giurisprudenza

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I più recenti orientamenti della giurisprudenza riconoscono ai poteri di cui l’Amministrazione dispone nella materia urbanistica una potenzialità che eccede il limitato ambito del coordinamento delle potenzialità edificatorie connesse al diritto di proprietà, abbracciando la molto più ampia prospettiva dello sviluppo sostenibile.
La conformazione del diritto di proprietà, onde assicurarne la funzione sociale (art. 42 co. 2 Cost.), implica la conoscenza e l’interpretazione dei processi economico-sociali in corso nella comunità territoriale di riferimento e punta a indirizzarne lo sviluppo: ecco allora che gli atti di pianificazione e di governo del territorio divengono lo strumento attraverso il quale gli enti esponenziali intervengono sul proprio territorio in funzione di una crescita complessiva e armonica, che tiene conto “sia delle potenzialità edificatorie dei suoli, non in astratto, ma in relazione alle effettive esigenze di abitazione della comunità ed alle concrete vocazioni dei luoghi, sia dei valori ambientali e paesaggistici, delle esigenze di tutela della salute e quindi della vita salubre degli abitanti, delle esigenze economico-sociali della comunità radicata sul territorio, sia, in definitiva, del modello di sviluppo che s’intende imprimere ai luoghi stessi, in considerazione della loro storia, tradizione, ubicazione e di una riflessione “de futuro” sulla propria stessa essenza, svolta per autorappresentazione ed autodeterminazione dalla comunità medesima” (così Consiglio di Stato, sez. IV, sent. 10 maggio 2012, n. 2710)(1).

Per continuare a leggere l’articolo dell’Avv. Mario Petrulli, consultare il seguente link: http://www.ediliziaurbanistica.it/tid/5507858